Carlo Montana – I Colori Del Rock
…Quando il rock incontra la pittura…
Mostra personale di Carlo Montana
14 ritratti di musicisti che hanno fatto la storia della musica
Guarada il video dell’intervista a Carlo Montana
Carlo Montana è un pittore che vive la propria arte come un’emozione profonda.
Lo si capisce guardano tutti i suoi quadri, in particolare quei ritratti di musicisti pieni
di colore che da quasi dieci anni realizza collaborando con il noto giornalista e critico musicale, Ezio Guaitamacchi, durante i suoi spettacoli.
La particolare formula che ha dato vita a questa sua peculiare forma d’arte vive sull’incontro delle sue due più grandi passioni: la pittura e la musica.
Un connubio perfetto che fondendosi con la sua profonda sensibilità, si concretizza in ritratti pieni colore di quegli artisti che con la loro musica hanno scritto la storia del rock.
Proprio con questo pittore di Zibido San Giacomo, piccolo paesino della bassa milanese, che vive in modo così puro la sua arte, Professione Foto ha voluto inaugurare lo spazio espositivo dello studio organizzando una mostra dedicata all’artista con un’esposizione di quattordici ritratti : The Beatles, Rolling Stnes, Janis Joplin, Jimi Hendrix, The Doors, John Lennon, Patti Smith, David Bowie, Chuck Berry, Buddy Holly, Bono Vox e Fabrizio De Andrè.
Un percorso che dagli albori del rock arriva ai giorni nostri e si concede una parentesi nel cantautorato italiano di Fabrizio De Andrè, arista con il quale il Fotografo Denis Ribic, proprietari dello studio condivide le origini liguri.
“Ho voluto inaugurare la stagione espositiva dello studio con i ritratti di Carlo Montana” afferma Denis Ribic “Proprio perchè ci unisce la comune passione per la musica, passione che ha guidato anche i miei primi passi nella fotografia. Stimo Carlo e trovo che la sua arte sia un esperienza emotivo-sensoriale davvero intensa”.
Numerose sono state le persone presenti all’inaugurazione che non hanno perso l’occasione di csambiare due chiacchiere con l’artista per poi concedersi una panoramica più ampia spaziando anche nella fotografia e nell’arte in generale, “realizzando così” continua Denis “l’obbiettivo che lo studio si prefiggeva fin dalla sua fase embrionale di realizzazione, quello cioè di diventare anche polo culturale nel quale le diverse forme d’arte possano coesistere”.
